Oltre il Derby, ricordiamoci che siamo tutti messinesi!


Eccoci il derby è arrivato, ha bussato alle porte del destino e non so perché già si sente l'eccitazione in ognuno di noi, quel brivido frizzante che ti fa capire che non sarà una partita come tutte le altre a prescindere dalle dichiarazioni formali della vigilia. Ho le lacrime agli occhi pensando a questo match perché vedo che i messinesi poco abituati a certe sfide devono essere divisi in due fazioni. Il che se dà un lato è adrenalinico dall'altro è poco piacevole perché almeno tra noi concittadini vorremmo essere sempre uniti nelle fortune e nelle sfortune. Ma a volte la realtà si articola in maniera strana e sfugge a quelli che sono i desideri di ciascuno di noi e per molteplici fattori si configura in un modo alquanto particolare e così ci ritroviamo per forza di cose divisi tra fratelli gli uni in un settore e gli altri in quello adiacente. Ognuno con le proprie aspettative, con le proprie emozioni, con il proprio intendimento, con la propria mentalità e con tanta emozione in corpo, ma saremo lì perché è un appuntamento con la storia a cui non si può dire di no. Sono sicuro che il Città di Messina ce la metterà tutta e spero e non è retorica che la città nella sua interezza non solo acierrini o solo cidiemmini si comporti sugli spalti in maniera esemplare. Perché comunque vada è sempre una partita di calcio e non la guerra civile di una città e noi messinesi seppur con mille difetti abbiamo sempre dimostrato di essere un popolo corretto e con una morale salda e autentica. Ieri guardando il film la Vita è bella la cosa che mi ha colpito maggiormente è stata la scena del Comandante Nazista che invece di pensare a quanti ebrei morivano sotto i suoi occhi e che il suo amico, il cameriere Roberto rischiava la morte, cercava invece disperatamente, perché non dormiva più la notte, il risultato di un indovinello, hobby di cui il gendarma nazista era fissato. Ecco non vorrei che pensando troppo a questa gara ci scordassimo quello che è veramente importante e cioè il fatto che siamo tutti abitanti dello stesso territorio, persone che hanno comuni speranze e traguardi. Sono sicuro che sarà una partita aperta e con capovolgimenti di fronte se i ragazzi, i 22, avranno la mente sgombra da ogni pensiero. Ed allora sarebbe bello che in settimana questo messaggio distensivo passasse e partisse su tutti i fronti perché tutti acierrini e cidiemmini ci meritiamo un grande derby. E se per qualcuno questo non è un derby, poco importa ciò che conta è che l'etica e la correttezza dominino il Celeste che è un luogo sacro che non può essere macchiato da comportamenti sbagliati, in quanto le sue mura trasudano gloriosa storia giallorossa che appartiene a tutti noi. Oltre i derby, ricordiamoci che siamo tutti messinesi e che Franco Scoglio non vorrebbe vederci così divisi. Facciamolo per Franco, facciamo tutti insieme un grande Celeste, visto che era il suo stadio, per questa stracittadina. W Messina e W i messinesi tutti!

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